Gli Archivi

Il Museo storico della liberazione

Venerdì 23 giugno 2017 è stato presentato l’Archivio storico del Museo della Liberazione di Lucca, la cui storia richiama immediatamente il nome del già presidente e direttore Carlo Gabrielli Rosi. L'evento si è svolto nell'Auditorium del Palazzo delle Esposizioni.
Il Museo storico della liberazione
Il profilo biografico di Carlo Gabrielli Rosi è strettamente legato alla storia del Museo Storico della Liberazione, costituito l’8 aprile 1989 su sua proposta, con la finalità di “trasmettere ai giovani testimonianze tangibili della Lotta e della Guerra di Liberazione”.
Carlo Gabrielli Rosi ha composto la prima bozza dello Statuto del Museo, si è adoperato per ottenerne il riconoscimento come Ente Morale affiliato alla Federazione Italiana Volontari per la Libertà, ha diretto il Museo dalla sua costituzione fino al 1998, e poi di nuovo dal 2007 alla sua morte, il 5 settembre 2008.
Con la collaborazione del vicedirettore Foscolo Calasso e di una studentessa di giurisprudenza, si è occupato del riordino e dell’inventario dell’Archivio storico del Museo. Tale Archivio, donato dagli eredi di Gabrielli Rosi all’Istituto Storico Lucchese, si trova ora nei locali della Fondazione Banca del Monte di Lucca, e costituisce un elemento prezioso di quel patrimonio culturale che ha preso corpo nel progetto “Memorie di Lucca”.
Proprio nell’ambito di questo progetto, l’Archivio del Museo Storico della Liberazione è stato oggetto di studio da parte della dottoressa Federica Polito che, con la supervisione del prof. Antonio Romiti e il sostegno della Fondazione Banca del Monte, ha ricostruito la storia della documentazione raccolta in esso dando un nuovo ordinamento alle carte. 
La conoscenza della storia e la forza della memoria sono i due polmoni che permettono il respiro della coscienza, individuale e collettiva. Per questa ragione una rigorosa classificazione archivistica, quale possiamo presentare ora, è presupposto indispensabile ad una corretta conoscenza delle fonti storiche. Così come la memoria dei testimoni che hanno contribuito a rendere libera e pacifica la convivenza sociale, civile, politica, religiosa nel nostro Paese è necessaria per affrontare le sfide di un mondo che cambia e che richiede scelte responsabili e coraggiose.
Per queste ragioni esprimo la mia soddisfazione e il mio ringraziamento per il contributo dato in tal senso dalle “Memorie di Lucca”, frutto di quella virtuosa collaborazione tra l’Istituto Storico Lucchese e la Fondazione Banca del Monte di Lucca, e dal “Fondo Documentazione Arturo Paoli”, che auspico possano produrre sempre nuovi risultati per l’arricchimento spirituale, culturale e civile della nostra città.
Oriano Landucci (presidente della Fondazione)
23 giugno 2017
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