Domenico Martinelli architetto lucchese

I progetti lucchesi di Domenico Martinelli, come descritti dal suo biografo Giovan Battista Franceschini, possono essere distinti tra quelli eseguiti e quelli rimasti a livello progettuale.

Un percorso di conoscenza delle opere di Domenico Martinelli a Lucca tocca i seguenti luoghi:
la cappella di Sant'Ignazio nella chiesa dei Santi Giovanni e Reparata,
l’altare del transetto di sinistra di San Michele in Foro (cappella del Crocifisso), il cui altare gemello si trova nella chiesa di Sant'Angelo in Campo;
l’altare della chiesa di Sant'Andrea, l’altare di San Nicolao e l'altare della cappella della neve di Santa Maria Corteorlandini.
Tra le opere civili si evidenzia il progetto di Ponte San Pietro, mai realizzato, un progetto per Palazzo Lucchesini (oggi sede del Liceo classico), anch’esso non realizzato, portali e scaloni di palazzi storici lucchesi.
Dai suoi progetti hanno preso spunto altri artisti tra i quali Francesco Pini, noto architetto del Settecento Lucchese.
Molti dei progetti di Domenico Martinelli per la città di Lucca furono eseguiti liberamente, in modo non del tutto aderente alle disposizioni e alle idee dell’autore; alcuni inoltre rimasero a livello progettuale.
Diverse possono essere le motivazioni che portarono a un simile risultato. Nella maggior parte dei casi l’architetto inviava i suoi disegni per corrispondenza alla committenza; una volta affidato il progetto alla sola esperienza delle maestranze locali, queste potevano realizzare in modo sommario quel disegno “moderno”, soprattutto se l’elaborato rappresentava una novità nel linguaggio tradizionalmente utilizzato dalla manodopera. L’eccessivo protrarsi della fabbrica inoltre poteva aprire numerose variabili: l’architetto non si trovava sul sito per controllare il procedere dei lavori, non poteva verificare la corretta messa in opera del progetto, non poteva suggerire tempestivamente soluzioni risolutive in caso di sopraggiunti problemi tecnici, non poteva nemmeno influenzare il gusto di un mecenate o rivedere il disegno in base alle sue nuove richieste. In altri casi i progetti furono ideati nell’ultimo periodo della vita di Domenico e quindi rimasero inattuati a causa della morte inaspettata dell’architetto.
I progetti lucchesi di Domenico Martinelli, come descritti dal suo biografo Giovan Battista Franceschini, possono essere riassunti in due categorie: quelli eseguiti – o, meglio, liberamente interpretati – e quelli rimasti a livello progettuale.
Progetti realizzati